Aristotele credeva che la letteratura potesse guarire le persone e gli antichi romani riconobbero l’esistenza di un rapporto tra medicina e lettura. Leggere può davvero essere un valido strumento terapeutico?
Pare proprio di sì. Da diversi anni ormai, soprattutto negli Stati Uniti e in Inghilterra, si è sviluppato un nuovo approccio psicoterapeutico, volto a migliorare il benessere dei pazienti affetti da diverse patologie, attraverso la lettura. La cosiddetta biblioterapia, che può essere un ottimo supporto per combattere la depressione, il declino cognitivo, fenomeni quale il bullismo e l’esclusione del diverso, sempre più spesso viene utilizzata nei reparti ospedalieri a sostegno del percorso terapeutico dei malati oncologici.
Interventi di biblioterapia consistono ad esempio nel suggerire ai pazienti letture a loro appropriate come strumento di benessere, elaborazione e crescita personale. Ecco che la presenza di una biblioteca all’interno di un ospedale può fornire un valido mezzo di evasione per chi si trova immerso in un percorso di cure. Leggere diventa un momento sacro, un tempo da dedicare a se stessi, in cui i pensieri della quotidianità e quelli legati alla malattia possono prendersi una pausa; leggere permette di riflettere, scoprire le proprie emozioni e perché no, evadere dalla realtà per qualche istante.
Anche Onlus PROMETEO, impegnata da sempre nell’umanizzazione delle cure per i pazienti oncologici, ha deciso da diversi anni ormai di creare una piccola biblioteca, situata al 7 piano del Reparto di Chirurgia Apparato Digerente e Trapianto Fegato dell’Istituto Nazionale dei Tumori. All’interno della nostra libreria nata con il progetto Un libro ti prende in prestito si possono trovare volumi di ogni genere – gialli, fumetti, narrativa, classici– a disposizione di chiunque voglia usufruirne.
La particolarità del progetto, affine al book-crossing, è quella che i libri presi in prestito non vengono segnati in nessun registro, quindi l’accesso è libero. Inoltre, contrariamente ad una classica biblioteca, i libri non devono necessariamente essere restituiti: chi sceglie un libro decide se renderlo oppure no. Così com’è anche possibile donare altri testi.
L’idea, nata ormai nel 2009, è quella di migliorare la qualità del tempo che si è costretti a trascorrere durante il ricovero o nelle lunghe attese nei corridoi dell’ospedale. Con questo servizio vogliamo dare la possibilità, a chi si trova in ospedale, di riempire quei momenti vuoti e silenziosi di parole che diano sollievo e facciano bene all’anima.