Parole e silenzi: comunicare durante la malattiaParlare agli altri della propria malattia, leggere nei loro occhi lo smarrimento di fronte a qualcosa che spaventa, sentire dalle loro parole che si tratta di un argomento troppo difficile da affrontare.

Oppure, al contrario, costruire un nuovo linguaggio, fatto di piccoli gesti e di azioni concrete, di silenzi eloquenti ma anche di ironia. Per continuare a comunicare davvero. Federica ci racconta la sua esperienza.

Dottore: «Dalle analisi risulta che la cisti prelevata è maligna. Si tratta di un epatocarcinoma fibrolamellare. »Io: «Si spieghi meglio.»
Dottore: «Hai un tumore.»

Quanti di voi, lettori, hanno ascoltato questa frase? Quanti dei vostri cari hanno dovuto sentire queste parole? Quando ti dicono “Hai una malattia”, a sangue freddo resti perplesso. Non sai bene quello che ti sta per accadere, sai solo che la tua vita sta per cambiare.

Un cambiamento angosciante: pensi alle terapie, alle continue operazioni, al via vai negli ospedali, alle visite con i dottori; pensi alla sofferenza e al dolore e a quanto potrebbe diventare triste la tua vita.

Quando ti dicono “Hai una malattia”, la paura bussa alla tua porta. Sì, perché anche se non lo mostriamo, quelle parole portano alla paura di perdere tutto, di essere annientati. Sono parole che abbiamo ascoltato una sola volta nella nostra vita ma che ricordiamo ogni giorno dentro di noi. La frase “Hai un tumore” entra nella nostra memoria a lungo termine e resta lì per sempre, come il nostro nome o il nostro numero di telefono: anche se ci impegniamo non riusciamo a dimenticare.

Quando ti dicono “Hai una malattia”, ciò che determina il tuo equilibrio psicofisico è la tua reazione. Accettare di avere una malattia è un lavoro lungo e difficile: c’è bisogno di tempo, di tranquillità e anche di positività. All’inizio un po’ tutti siamo spaventati, arrabbiati, quasi disgustati per la nostra vita: non era così che l’avevamo immaginata.

Quando ti dicono “Hai una malattia”, ti trovi di fronte a un bivio: non reagire e lasciare la tua vita in balìa del tuo male, cadendo così nella disperazione, o capire che di vita ne abbiamo solo una, che non si può tornare indietro ma si può andare solo avanti e che prima sconfiggi questo “mostro” e prima riavrai tutta la tranquillità e la felicità per goderti il resto della tua esistenza.

Leggi tutto l’articolo su PROMETEOInforma

Condividi questo articolo sui social