Prometeo, 25 anni al servizio del malato. L’associazione festeggia con un libro inchiesta sulla complessità dell’aiuto nella sanità di oggi. Analisi di una realtà del bene: la macchina della salute non può fare a meno del Terzo e Quarto settore, che però vengono penalizzati da burocrazia e regole.
Migliaia di persone aiutate gratuitamente e 25 anni di attività: è la storia dell’Associazione Prometeo, che ha festeggiato il suo quarto di secolo pubblicando un volume, scritto da Associazione Prometeo, Maurizio Maria Fossati e Vincenzo Mazzaferro intitolato Prossimo, molto vicino (San Paolo, pagine 192, euro 15,00).
Il volume, molto scorrevole, non solo racconta l’epopea di questa realtà milanese del “bene”, ma mette in luce anche tutte le passioni e le difficoltà che il “volontario” di oggi deve affrontare, soprattutto nel suo rapporto costante con la Pubblica amministrazione.
Il corto circuito è presto detto, le politiche di salute pubblica, di cura e assistenza prevedono un ruolo attivo sia per il Terzo che per Quarto settore, ma molto spesso la rigidità burocratica o l’eccesso di regolamentazione fa si che queste realtà non riescano ad operare come vorrebbero a causa degli eccessivi costi richiesti dai parametri pubblici per l’espletazione di un servizio. Un fatto che poi avvita la stessa macchina sanitaria, che si trova – soprattutto nell’assistenza sociosanitaria o nell’aiuto in genere – a far meno dei vo-lontari, disattendendo i bisogni di una popolazione sembra più anziana, fragile e sola.
Il volume è infatti, come spiegano gli autori, è un libro-inchiesta che nasce dalle voci di chi ha operato con Prometeo. Attraverso un dialogo aperto con questi protagonisti dell’aiuto,
con i sostenitori materiali dell’associazione, con ex pazienti e con operatori del materiali dell’associazione, con ex pazienti e con operatori del settore sanitario, Prossimo, molto vicino offre stimoli e riflessioni sul presente e indicazioni sul futuro del mondo del volontariato, anche alla luce dell’attuale quadro normativo.
Il nome “Prometeo” non si ispira al mito di colui che rubò il fuoco agli dei per darlo al genere umano, ma più semplicemente è l’acronimo di “Progetto malattie epatiche trapianti ed onco-logia” – fondata nel 1999 – realtà nata all’interno dell’Istituto dei Tumori di Milano per dare assistenza a malati e familiari – per esempio mettendo a disposizione alloggi per chi viene a Milano a curarsi – e supportare lo studio, la cura e la prevenzione delle malattie oncologiche degli organi dell’apparato digerente. Grazie ai volontari i pazienti dell’Istituto dei tumori vengono così seguiti non solo al momento del loro ingresso in ospedale, ma anche prima e dopo, con l’aiuto logistico, psicologico e umano. Il fondatore di Prometeo è uno degli autori del libro, ovvero Mazzaferro, oncologo di fama e professore di Chirurgia dell’Università degli Studi di Milano.
– Davide Re, Avvenire 11 gennaio 2025